Zuppa primavera senza glutine, e una storia.
E un bel giorno arrivò la primavera, e arrivò la zuppa primavera senza glutine.
Mio padre lavorava in giro per il mondo costruendo cose. Costruendo grandi cose, importanti, come acquedotti, oleodotti, gaseodotti, che sono come il nostro sistema circolatorio, sotteranee, sottili, invisibili, e quando per caso si rompono bloccando il flusso di quello che stanno trasportando, fanno succedere il disastro più totale e imprevedibile, con conseguenze devastanti per la nostra vita quotidiana. Esattamente come per il nostro sistema circolarorio, che lavora con nostra incosapevolezza, e se si blocca o si rompe ne risultano danni terribilmente gravi per la nostra salute.
Fino alla soglia di questo inizio millennio, gli italiani erano abilissimi nel costruite questi sistemi circolatori dell’economia e del benessere mondiale, e squadre immense di operai specializzati, tecnici, ingegneri, progettisti girava il mondo portando la loro competenza ingegneristica per costruire autostrade di tubi che portano acqua, petrolio e metano.
Normalmente questi lavori non si facevano dietro una scrivani in città, ma bisognava affrontare deserti, giungle, mari o ambe, perché, come tutti sapete, petrolio e gas non sono proprio sotto casa, bisogna andarli a cercare dove morirono i dinosauri e pare che la pianura padana, ad esempio, non fosse uno dei posti preferiti dei giganti della Terra come cimitero. Anche il metano sceglie sempre rotte non convezionali per insinuarsi nelle viscere della terra.
Per poter realizzare queste grandi opere, quindi, si cotruivano delle cittadelle che si spostavano per seguire la linea dei lavori, erano dei cambi base, in cui nei trailer venivano alloggiate le squadre dei tecnici, operai, progettisti, ingegneri. Si montavano gli uffici completi di comunicazioni in stile 007, internet non esisteva. La logistica dietro tutta questa attività era minuziosa e richiedeva quasi un progetto parallelo. Gli italiani, oltre ad eccellere in cultura ingegneristica, avevano un’altro vantaggio competitivo a livello di logistica, ovvero curavano con molta più attenzione rispetto ai colleghi americani, inglese o tedeschi un piccolo, ma fondamentale dettaglio: il mangiare.
Non che gli altri non avessero queste facilities, ma dove si poteva trovare il parmigiano stagionato 24 mesi? O il gelato appena fatto in pieno deserto? Ovviamente nel campo base degli italiani, dove la mensa era attrezzata di tutto punto e il cuoco era a disposizione per nutrire corpo e spirito.
Tutto funzionava bene, sino a quando c’era il cuoco, o sino a quando lo staff non si doveva trasferire, magari per alcuni periodi, negli uffici delle città e invece di un campo attrezzato ognuno poteva avere una casa vera e propria. In quel caso niente cuoco, per mangiare ognuno doveva arrangiarsi.
Mio padre, come altri come lui, non era molto in confidenza con pentole e padelle, ma aveva trovato una soluzione: la lazy housewife soup, ovvero la zuppa della casalinga pigra.
Cosa era la lazy housewife soup? Ovviamente una di quelle bustine con polverina, a cui aggiungere acqua e che si trasforma in una zuppa, o vellutata o qualcosaltro. Il mio progenitore era esperto in queste zuppe, apportava leggeri miglioramenti di cottura e gusto e la cena era servita.
Tra queste zuppe c’era sempre quella denominata zuppa primavera, in cui erano previsti vari ingredienti vegetali disidratati tipici della stagione: piselli, asparagi, cipollotti, fagiolini e quant’atro.
Non sto ad indagare sulla qualità di quelle zuppe, ma so che alla fine ne ho fatta una anche io.
Ma la mia è buona e sana, è una zuppa di primavera a base di riso e lenticchie , con l’aggiunta di verdure fresce di primavera. Buona lazy housewife soup a tutti.
- una confezione di zuppa riso e lenticchie Nuova Terra
- 100 g di piselili con il baccello
- 2 carote novelle
- 4 patate novelle
- 150 g di asparagi
- 3 cipollottii
- qualche foglia di timo
- 3-4 foglie di rosmarino
- Olio d'oliva
- Sale e pepe
- Lavate e mondate le verdure. sgranate i piselli, tagliate la parte più dura del gambo degli asparagi, sbucciate, carote e patate e tagliatele a dadini di un centimetro circa, tritate la parte bianca dei cipollotti.
- Lessate i baccelli dei piselli e tenete l'acqua di cottura.
- Sbollentate gli asparagi per pochi minuti, e tagliare le punte e fate a pezzetti il gambo e mettete da parte.
- Lessate le patate e le carote sino a che siano cotte, ma ben consistenti.
- In una pentola versate 500 ml di acqua di cottura dei baccelli e aggiungete la restante acqua indicata nella confezione della zuppa e portate a ebollizione con un po' di sale,
- Quando l'acqua bolle versate la zuppa.
- Nel frattempo in una padella fate scaldare un paio di cucchiai d'olio, rosolate il cipollotto e aggiungete i piselli e appena il cipolloto è leggermente dorate unite tutto il resto delle verdure.
- Cuocete le verdure per due o tre minuti mescolando il tutto e amalgamando i sapori. Le verdure devono essere cotte, ma ancora croccanti.
- Regolate di sale e pepe.
- Cinque minuti prima della fine della cottura della zuppa, unire le verdure e terminate la cottura del riso e delle lenticchie.
- Unite le foglio di timo e rosmarino.
- Versate nei piatti calda.
In definitiva potreste mettere le verdure direttamente nella zuppa considerando i vari tempi di cottura. Secondo me però le verdure in questo modo diventano sempre un po' molli e insapori, per questo ho separato le varie cotture e ho amalgamato tutto solo alla fine...fate come preferite, la zuppa primavera è comunque buona
PS: Questo articolo NON è sponsorizzato, ovvero non c’è stato nessun contratto tra Glu-fri.com e Nuova Terra, l’azienda ha inviato dei campioni di assaggio e ho deciso di usarli e fare un post.
PS 2: Se volete leggere di più della epopea dell’ingegneria italiana all’estero vi consiglio di leggere “La chiave a stella” di Primo Levi
2 Comments
tutti i prodotti Nuova terra che ho avuto il piacere di assaggiare sono buonissimi, compresa questa zuppa, ma non avrei saputo abbellirla tanto!
Grazie Sonia, troppo buona!