Torta di yogurt con pere e mou, ovvero la torta più caramellosa che esita.
Eppure è anche molto fresca, perché le pere sono un frutto delicato e deliziosamente, liquidamemte, zuccherino.
Questa torta nasce probabilmente da una nostalgia per il dulce de leche, che era onnipresente in Argentina, ma che qui a Milano bisogna cercare nei cosidetti negozi etnici. La caramella mou, alla fine, è una specie di dulce de leche concentrato e incubettato. Un dulce de leche portatile.
In realtà esistono delle differenze: la caramella è una specie di salsa al caramello con burro che viene cotto sino a una cosistenza solida e leggermente gommosa, il dulce del leche, che letteralmente vuol dire marmellata di latte, è latte cotto molto a lungo con lo zucchero.
In Francia sono tipiche le caramella al burrro salato della Bretagna.
Nel Regno Unito queste diffusissime caramelle si chiamano toffee, parola magica con origini misteriose, forse arriva da “tafia”, un rum delle Indie occidentali distillato dalla melassa. Forse, il caramello, che è ancora fatto con melassa oggi, avrebbe potuto essere fatto dallo sciroppo di melassa scremato dal liquore durante la distillazione. Insomma un effetto collaterale ed esotico di una bevanda che richiama caraibi e pirati.
La cosa bella della cucina è che si viaggia sempre. Nel tempo e nello spazio e non si sa mai dove si approda.
Sempre con i toffee si viaggia negli Stati Uniti dove sono nominate taffy.
A questo punto iniziano le disquisizioni. Quali sone le differenze tra le caramelle americane e quelle britanniche?
La prima grande differenza pare che quelle britanniche abbiano una consistenza più dura, mentre le americane sono più morbide, le prime sono fatte generalmente con zucchero di canna e melassa, mentre gli americani usano zucchero biamco che risalta maggiormente la parte burrosa della caramella.
Le caramelle taffy sono spesso aromatizzate. Oltre alla vaniglia si trovano alla banana, limone, caffè, menta e praticamente tutto quello che può venire in mente ai produttori. Generalmente il caramello viene stirato e arrotolato, poi tagliato in rondelline e avvolto in carta oleata, e questa è un’altra differenza con il tofee che generalmente quadrato e ricavato da un stampo.
L’origine dei toffee o delle mou è incerta, le prime testimonianze sono dell’ 1800, quando lo zucchero si diffonde e non è più una “spezia” costosa e rara.
Secondo alcuni storici i toffee fanno parte di quei dolci mangiari a Halloween (o meglio All Soul) in Scozia. Doveva essere un dolce non molto costoso, fatto in autunno quando c’era maggiore abbondanza di burro e miele e successivamente melassa. Era una via di mezza tra un gingerbread e una caramella vera e propria.
A noi, attualmente, non resta che scartarle con cura e devozione queste caramelle, un po’ appiccicose e dolcissime. Magari non esagerare con il loro consumo, ma una volta ogni tanto, sono un cibo di conforto tra i più infallibili.
- 2 vasetti di yogurt di farina senza glutine (MIC X Schär)
- 1 vasetto di farina senza glutine (o di mandorle tritate molto sottili)*
- 1 vasetto di yogurt bianco
- 1 vasetto di panna
- 1 vasetto di zucchero semolato
- 2 pere grandi mature (kaiser)
- 100 g di caramelle mou
- 3 uova
- 1 bustina di lievito per dolci
- 1 limone
- 1 pizzico di sale
- burro e farina per lo stampo
- Imburrate e infarinate uno stampo da 24/22 cm.
- Accendete il forno a 180 gradi.
- Tagliate a pezzettini le caramelle mou.
- Setacciate il MIX C con la bustina di lievito per dolci.
- Spremete il limone
- Sbucciate le pere, eliminate il torsolo, tagliatele a fettine e poi irroratele con il succo di limone.
- In una ciotola capiente mescolate la panna con lo yogurt, unite lo zucchero, la farina senza glutine, la farina di mandorle, le uova, il pizzico di sale e amalgamate bene il tutto con un mestolo o una spatola.
- Unite le fette di pere, tranne qualcuna che terrete da parte, e aggiungete le caramelle mou, mescolate bene.
- Versate la preparazione nello stampo e livellate bene, coprite con le fettine di pera rimanenti.
- Cuocete in forno caldo per 40 minuti circa, fate la prova stecchino: inseritelo nel centro della torta e poi estratelo, deve essere bel asciutto.
- Una volta cotta sformatela dopo una decina di minuti e poi trasferitela su una gratella per lasciare che si raffreddi completamente.
fonte:
—“A Later Developer: Toffee,” Sugar-Plums and Sherbet: The Prehistory of Sweets, Laura Mason [Prospect Books:Devon] 2004
“The science of sugar confectionery”, Edward William Pearson, Royal Society of Chemistry, 2000
Wikipedia
Food Timeline.org
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