La luce filtrava leggera e tersa tra i fori delle tapparelle, dalla cucina arrivavano le voci sommesse dei nonni che parlottavano sempre, sentivo il tintinnio delle stoviglie tolte dagli armadietti, il profumo del ragù e lo sbattere delle uova con la frusta. Sicuramente ci sarebbe sata crema per dessert. Dopo aver poltrito per una mezz’oretta gustandomi i profumi, i rumori e il senso di pace della mattina di pasqua, tiravo su la tapparella e mi perdevo nello splendido paesaggio collinare…
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