La luce filtrava leggera e tersa tra i fori delle tapparelle, dalla cucina arrivavano le voci sommesse dei nonni che parlottavano sempre, sentivo il tintinnio delle stoviglie tolte dagli armadietti, il profumo del ragù e lo sbattere delle uova con la frusta. Sicuramente ci sarebbe sata crema per dessert.
Dopo aver poltrito per una mezz’oretta gustandomi i profumi, i rumori e il senso di pace della mattina di pasqua, tiravo su la tapparella e mi perdevo nello splendido paesaggio collinare dell’entroterra marchigiano, e ancora non sapevo che qualcuno aveva immortalato quella vista in una delle poesie più belle di tutta la letteratura.
Arrivavo in cucina e trovavo la meraviglia: la tavola era imbandita con la pizza di pasqua salata al formaggio che troneggiava sul tavolo, accompagnata da quella dolce, tutta bianca coperta di glassa con le palline di zucchero olorate e d’argento sparsi come fiori sulla superficie. Il salame era tagliato e messo sul piatto, il ciabuscolo spalmato su qualche fetta già tagliata di pizza e di pane, le uova sode colorate la sera prima da me e dalle mie cugine erano lì, in un cestino, invitanti e allo stesso tempo piccoli capolavori naif. Le uova di zucchero e cioccolato di tutti i colori erano in un altro cestino. In un pentolino timido e semplice c’era la coratella, strana e spaventosa, ma con un profumo di primavera che la faceva diventare curiosamente irresistibile.
Piano piano si svegliavano anche le mie cugine e mia sorella e iniziava la colazione più lunga e divertente dell’anno. Il salato e il dolce si mescolavano come in un banchetto medioevale e il salame finiva con la pizza dolce mentre il cioccolata finiva anarchicamente accompagnata dalla pizza salata.
La colazione di Pasqua era il momento in cui tutto era possibile.
E adesso che è passato tanto tempo, che sono anni che non faccio più la classica colazione pasquale mi e venuta una irresistibile voglia di pizza salata ed eccola qui, bella sglutinata per voi. In molte zone delle Marche la chiamano anche crescia e dentro ha pezzettini interi di pecorino stagionato.
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PIZZA SALATA AL FORMAGGIO
Tempo di preparazione: 5 min biga, 15 min pizza
Tempo di riposo: 15 ore + 3 ore
Tempo di cottura: 30 minuti
Difficoltà: media
Porzioni: 10
Ingredienti
Per la biga:
- 100 g di farina senza glutine (Ho usato MIX B Schär)
- 110 g di acqua
- 1 g di lievito secco
Per la pizza:
- 350 g di farina senza glutine
- 300 g di formaggio grana grattugiato (sarebbe meglio metà pecorino e metà grana)
- 250 g di aqua
- 50 g di olio
- 2 uova
- 5 g di lievito secco (un cucchiaino)
- pepe nero
Avete bisogno di:
- Una ciotola
- Una impastatrice (facoltativo)
- Uno stampo alto e stretto (io ne avevo due di 10×8)
Procedimento
In una ciotola preparate la biga: impastate tutti gli ingredienti sino a ottenere un impasto appiccicoso ma omogeneo. Basta amalgamarli bene con una spatola.
Coprite con un telo o un film di plastica e lasciate riposare per 15 ore in un luogo secco e asciutto e fuori da correnti d’aria. Io l’ho messo nel forno spento. Ho iniziato a preparare la biga alle 4 del pomeriggio.
Il giorno dopo nella ciotola dell’impastatrice unite la farina mescolata con il lievito e il formaggio, aggiungere le uova, la biga, l’olio e il pepe macinato e iniziate ad impastare. Aggiungere poco alla volta l’acqua sino ad ottenere un composto omogeneo, appiccicoso ma che si stacca dalle dita. Ho iniziato a impastare alle 9.45.
Se avete il Bimby: mescolate il formaggio con la farina e il lievito: 3¨ vel 5. Unite il resto degli ingredienti meno l’acqua vel spiga per 3′, versando l’acqua dal foro poco alla volta e controllando la consistenza dell’impasto.
Infarinate il piano di lavoro e versate l’impasto senza schiacciarlo troppo, delicatamente: deve essere sofficissimo, morbido ma si deve staccare dalle dita, se necessario unite un po’ di farina.
Dare una forma arrotondata all’impasto e disponetelo nello stampo leggermente unto d’olio. Deve arrivare a 3/4 dello stampo. Nel mio caso l’ho diviso in due stampi piccoli.
Coprite lo stampo e fate lievitare nuovamente per altre 3 ore, in un luogo secco e asciutto e lontano da correnti d’aria, nel mio caso sino alle 13.30.
Mettete la pizza nel forno spento e accendete il forno a 180 gradi.
Lasciate cuocere per 30 minuti, sino a che si sia formata una crosticina dorata e facendo la prova stecchino quest’ultimo esce asciutto e pulito dal centro della pizza.
Fate raffreddare la pizza per una decina di minuti e poi sformatela.
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Successo garantito….!
Buona Pasqua
8 Comments
che bel post Simo! anche se in ritardo ti auguro una felice Pasqua. Bellissima la tua pizza al formaggio, viene voglia di addentarla in un boccone! un bacio
Grazie Sonia, un abbraccio
non so se sia più bello il post o la pizza di pasqua, simo.
forse il post, sembra d’essere lì, voyeur silenziosi, che ti guardiamo mentre ti alzi e vai a fare questa incredibile colazione.
una sola curiosità: ma dopo c’era anche il pranzo, di pasqua?!?!!
Si c’era anche il pranzoooo
ma che meraviglia… mi hai fatto sentire proprio sui colli marchigiani, con i profumi di una colazione gioiosa ed “anarchica”. dev’essere una grande festa, non è nella mia tradizione e quindi non l’ho mai fatta, ma chissà che gioia risveglirsi il giorno di Pasqua! favolosa la pizza al pecorino uhmmmmm
un abbraccio
Viviana di Cosa ti preparo per Cena?
Ho appena fatto l’impasto, ma una cosa il forno spento per la cottura, solo a 180°??? Ma si cuoce???
Le farine utilizzate sono molto nocive e pericolose dato che sono modificate stimolano malattie autoimmuni.
Lei ha le prove scientifiche di quanto afferma?