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La genovese

4 Luglio 2013
La genovese

 

I napoletani fanno un sugo che si chiama genovese. E il nome la dice lunga sulle origine dei questo ragú a base di carne, arriva ovviamente dalla Superba, da Genova da quella cittá a cui tanto deve la gastronomia argentina e l’italiana in generale.

Come faremmo senza pesto ad esempio?

Le originini, come al solito, sono confuse, probabilmente arriva a Napoli con i cuochi genovesi del periodo aragonese nel '500 oppure attraverso i marinai genovesi in periodi piú recenti,

L’unica cosa certa é che la genovese é parente del "tuccu" e il tuccu é anche il parente italiano del tuco argentino, la salsa argentina di carne di cui abbiamo chiaccherato con Lydia di Gastronomia Mediterranea. E il cerchio si chiude.

La caratteristica di questa salsa, contrariamente alla ricca versione bolognese, é che si estrae il massimo del sapore da poca carne su una abbondante base di cipolle. Sintentizzando é un sugo di cipolle. È una salsa figlia dell’austerità in cui gli elementi di base sono poverissimi e la carne cara e preziosa viene prosciugata sin nella sua ultima essenza. I napoletani mangiano la carne cucinata nel sugo come secondo cosí come facevano i primi emigranti in Argentina prima di scoprire che erano nel paese dell’abbondanza vaccina e diventare inesorabilmente carnivori.

Come sempre nelle ricette della tradizioni ci sono tantissime versione, con o senza pomodoro, quella che ho scelto é quella che Fabio e Annalú del blogAssaggi di Viaggio hanno preparato per 20 blogger per 20 regioni con Donne sul web e Garofalo.

Nella versione non c´é traccia di pomodoro, cosa stranissima per un piatto napoletano

La genovese

Genovese Napoletana

 

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Genovese

Ingredienti:

  • 320 g di pasta (preferibilmente ziti mezzani o penne), nel mio caso senza glutine
  • 500 g di carne di manzo (ho usato del roastbeef)
  • 3/4 cipolle grandi
  • 1 carota
  • 1 gambo di sedano
  • Olio
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • sale e pepe
  • parmigiano reggiano grattugiato


Preparazione:

Tagliare le cipolle a fette sottili.

Tritare la carota e il sedano

In un tegame (Fabio e Annalisa consigliano il coccio), scaldare un po’ d’olio e rosolare la carne da tutti i lati.
Sfumare con il vino.
Aggiungere le verdure e coprire.

Continuare la cottura per 3 ore a fuoco basso mescolando ogni tanto.

Quando le cipolle saranno cremose, ben dorate e brunite regolare di sale e pepe.

Cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata e scolarla al dente.

Condire la carne con il sugo di verdure (e qualche pezzetto di carne ribelle) e spolverare con il formaggio grattugiato.

La carne si mangia come secondo tagliata a fette, sarà morbissima.

 

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E con questo rendete omaggio alla conaminazione culturale e gastronomica tra i popoli altrimenti questa delizia non l’avreste mai assaggiata…….

 

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1 Comment

  • Reply Bryson 20 Luglio 2016 at 1:10

    Good point. I hadn’t thuhogt about it quite that way. 🙂

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