“Sará una sorpresa per la mamma.”
“Perché?”
“Quando verrete, lo saprete.”
Il volo arriva puntualissimo a Dusserldorf una mattina di primavera. Il cielo é azzurro, esiste, non é nascosto come nella grigissima Milano.
Esco dalle porte di arrivo dell’aeroporto e vedo da lontano mio padre che, come sempre, incombe con la sua statura, anche tra i pochi altissimi tedeschi in attesa di parenti o amici.
Penso che decisamente io “srazzo”, in una famiglia di alti a me toccano i geni della bisnonna Lucia, 1 metro e 50 di energia e determinazione e amore, che ha prodotto figli e nipoti colossali.
Tutto questo ovviamente secondo quello che mi racconta mio nonno.
Quello che so di sicuro é che mi toccano i centimetri di Lucia.
Dopo i latini, ma non troppo,slanci di affetto del ritrovarsi, lasciamo in fretta l’aeroporto, saliamo in macchina e entriamp in autostrada, verso il cuore della Nordrhein Westfalen, direzione Kleve, alla scoperta di un Nord mai conosciuto.
A fianco a noi scorrono ordinatissimi campi verdi, con tanti fiori. Lasciamo l’autostrada e ci addentriamo in strade sempre piú periferiche e sempre piú campestri. Superiamo un boschetto e poi mio padre svolta in un cammino sterrato.
Il paesaggio é estremamente accogliente, una pianura verde con piccoli boschetti sparsi, un laghetto, si vedono mucche al pascolo in lontananza, le poche case distanti tra loro hanno un’architettura fedelmente rispettosa all’immaginario di una campagna tedesca con tetti alti e scoscesi, numerose finestre e assi di legno che decorano le facciate.
Ci avviciniamo sempre di piú a un laghetto dove nuotano tranquille delle anatre.
E a quel punto la vedo!
Vedo la casetta di Hansel e Gretel! Una deliziosa piccola casettina bianca di due piani con il tetto a punta, con le finestre di legno e un paio di bow windows, vedo il tettuccio sulla porta da cui pende una campanella. Alle finestre ci sono le tende di pizzo raccolte e dai vetri ci sono i decori pasquali: uova che pendono, conigli di ceramica, vasi pieni di fiori.
I fiori sono anche tutto intorno alla casa, con una natura dirompente ma ordinata.
Mio padre si fema, spegne il motore si gira e mi guarda sornione.
Dall porticina di legno esce una signora, con una gonna di loden, i capelli castani raccolti in una coda bassa, una camicia con un fiocchetto nel collo. Una elegante signora tedesca. Sento che ha un che di familiare.
Guardo bene: é mia madre!!
E mi chiedo come hanno fatto questi due viaggiatori professionisti a passare dall’essere “egiziani” a “tedeschi” nel giro di pochi mesi: roba che Zelig é un dilettante.
Non so bene quante ricette abbia raccolto mia madre nel suo soggiorno tedesco. Non credo tantissime, anche per un non banale problema di lingua, ma di sicuro se sfruguglio tra le carte e gli appunti vari qualche cosa c´é.
La cucina tedesca l’abbiamo apprezzata, da turisti ma non troppo, nelle kartofell haus dove a parte il tripudio di rosti e wurstel, si mangia dell’ottima carne arrosto.
Abbiamo anche mangiato in raffinatissimi ristoranti all’interno di castelli. Una cucina da scoprire.
Il rote grutze é un dolce tipico soprattutto del Nord della Germania e approfitta della frutta di bosco di stagione per un dessert fresco, la frutta viene cotta e lo sciroppo ispessito con amido di mais e completato con una crema pasticcera.
Una versione strepitosa di questo dolce la si puó trovare nel libro Ricette per bene ed é proposta da Alex di Foto e fornelli.
Questa é una versione “latina”, proposta da Juliana Lopez May, chef argentina di cui ho giá proposto varie ricette e che mi piace, sì mi piace proprio. Questa é tratta dal suo “Mi primer libro de recetas” ed é una ricetta della sua infanzia.
Ingredienti (ho modificato le dosi rispetto alla ricetta originaria)
- 500 gr di prugne rosse
- 300 gr di zucchero
- 3 cucchiai di amido di mais
- 2 pere tagliate a dadini
- 2 pesche tagliare a dadini
- 300 gr di frutti di bosco misti (lamponi, mirtilli ecc.)
- Acqua
Per la crema
- 500 ml di latte
- 2 tuorli
- 100 gr di zucchero
- qualche goccia di estratto di vaniglia
Coprire le prugne eliminando il seme con l’acqua e cuocerle sino a che siano morbide.
Scolarle e rimetterle sul fuoco con lo zucchero.
Mescolare l’amido di mais in mezzo bicchiere d’acqua e farlo sciogliere, unirlo alle prugne mescolando affinché non si formino grumi.
Portare nuovamente a bollore il composto e continuare a cuocere per altre 3/4 minuti. Spegnere il fuoco e unire la frutta rimamente che si cuocerá senza disfarsi al calore stesso delle prugne e del loro sciroppo.
Far raffreddare e mettere in frigo.
Preparare la crema mescolando a freddo tutti gli ingredienti e poi cuocere a fuoco bassissimo mescolando con un cucchiaio di legno sino a che si addensi.
La crema di puó usare calda o fredda. Nel caso si prepari prima e si faccia raffreddare coprirla con una pellicola per evitare che formi la pelliciana.
Servire la gelatina di frutta con uno o due cucchiai di crema pasticcera.
GELATINA DE FRUTA O ROTE GRUTZE
El Rote Grütze es un postre típico de Alemania especialmente del norte y utiliza los frutos del bosque que estan de temporada para un postre fresco donde la fruta se cocina con su almíbar y se espesa con almidón de maíz y se completa con una crema pastelera.
Una versión maravillosa de esta receta dulce se puede encontrar en el libro Ricette per bene propuesto por Alex de Foto e fornelli
Esta es una versión de “latina” p
or Juliana López May, chef argentina, que ya he propuesto varias recetas y que me gusta .. me gusta mucho. Esto está en su “Mi primer Libro de recetas” y es una receta de su infancia.
Ingredientes (he modificado las dosis en comparación con la receta original)
- 500 gramos de ciruelas rojas
- 300 gramos de azúcar
- 3 cucharadas de almidón de maíz
- 2 peras, cortadas en cubitos
- 2 duraznos cortados en cubos
- 300 g de mezcla de bayas (frambuesas, arándanos, etc.)
- agua
Para la crema
- 500 ml de leche
- 2 yemas de huevo
- 100 gramos de azúcar
- pocas gotas de extracto de vainilla
Cubrir las ciruelas sin las semillas con agua y cocinar hasta que estén suaves.
Escurrir y llevar la olla de nuevo al fuego agrefando el azúcar.
Disolver la maicena en medio vaso de agua y agregarla a las ciruelas revolviendo para que no se formen grumos.
Llevar a hervor y continuar la cocción durante otros 3/4 minutos.
Apagar el fuego y agregar la otra fruta que que se va a cocinar sin fuego directamente con el calor de las ciruelas
Dejar enfriar y refrigerar.
Preparar la crema, revolviendo todos los ingredientes en frío y luego cocinar a fuego lento, removiendo con una cuchara de madera para que no se espese.
La crema se puede usar caliente o fría. Si se prepara antes y para usarla fría cubrirla con papel film para evitar que se forme una pelicula arriba..
Servir la gelatina de frutas de una o dos cucharadas de crema pastelera.
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