Ho adottato una ricetta.
Un giorno passeggiando in quel triangolo delle bermuda della produttivitá che é Facebook (insieme a twitter e compagnia cantante) ho trovato una pagina che diceva ricette orfane, Insomma un orfanatrofio di ingredienti, sapori e procedimenti.
Porelle, neanche uno straccio di blog a divulgarle, neanche un aggregatore, una rivista un libro. Sono lí, sole sole. Sono figlie di una mamma illustre che si nasconde, e allora ne ho vista una e l’ho subito adottata.
L’ho adottata perché anche lei é come la torta all’arancia, un inno alla pigrizia, una cosa che é una furbata pazzesca: massimo risultato con il minimo sforzo.
La ricetta ha come ingrediente un porcello, o meglio un arista e se ne stava lí abbandonata tutta caramelata su un piatto da portata e non ho resistito…é stata subito mia. L’ho un po’ rivestita e addobbata, le ho fatto fare un po’ di reazione di Maillard (perché se vivo in un paese che se non sbrucciacchaimo un po’ la carne non siamo contenti) e poi l’;ho portata al ballo , a tavola. Avete presente Cenerentola?
Ancora le corrono dietro…..
FILETTO DI MAIALE AL CARAMELLO E ARANCIO
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Ingredienti
- 800 g di filetto di maiale (arista)
- 1 spicchio d’aglio
- 1/2 tazza di zucchero di canna
- 2 cucchiai di sale
- 1 cucchiaio di paprika dolce*
- 1 cucchiaio di zenzero in polvere*
- 1 cucchiaino di cumino in polvere
- 1/2 cucchiaino di pepe nero
- 1 cipolla tagliata in spicchi
- Il succo di un arancia
- Un arancia tagliata a spicchi
- Un paio di cucchiai d’olio
*senza glutine e/o contaminazione da glutine
Avete bisogno di:
- una padella
- una teglia o una casseruola per il forno
Procedimento
Accendere il forno a 180 gradi
In una ciotola unire tutte le spezie, lo zucchero e il sale e mescolare.
Strofinare il filetto con l’aglio.
In una padella scaldare un paio di cucchiai d’;olio e rosolare il filetto di maiale su tutti i lati.
Trasferire il filetto in una casseruola (la mia era una pyrex con coperchio), spolverare con il mix di zucchero e spezie, unire anche la cipolla e l’arancia e irrorare con il succo di arancia e un bicchiere d’acqua.
Coprire e mettere in forno e cuocere per circa un’ora e mezza girando la carne a metà cottura. Controllare dopo un’orett se è necessario ulteriore liquido, in questo caso versare acqua calda un po’ alla volta.
Dopo quasi due ore in cui potete dedicarvi anche a tutt’altro, il filetto è stracotto, ma ancora ben consistente e si sarà formata una salsa agrodolce caramellata. La cipolla sarà come una marmellata.
Tirare fuori dal forno la carne, aspettare che si intiepidisca leggermente, tagliarla e servirla con la salsa e le cipolle.
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Il nostro contorno erano patate arrosto….
La ricetta originale è così:
Ci vogliono: una pentola bella capiente, un pezzo di lonza (indicativamente, per 4 persone, 800 g/un kg, perchè in cottura un po’ si “restring”), circa due litri d’acqua, un cucchiaino di sale grosso e due cucchiaini di zucchero di canna, belli colmi. Si mette tutto nella pentola, si accende il gas (fornello medio, fuoco medio), si copre e si porta a bollore. Poi si abbassa la fiamma e si fa cuocere, per due ore circa. Se la lonza non dovesse essere tenera (deve disfarsi, come il tonno del grissino) fatela cuocere ancora un po’, di solito, però, dopo due ore ci siamo. Semmai, potrebbe essere il caso di aggiungere un po’ d’acqua calda (non fredda, che interrompete la cottura e col caramello è anche il caso che si solidifichi). In ogni caso, ecco cosa succede: per un’ora e tre quarti, praticamente niente. Nell’ultimo quarto d’ora, invece, vigilate: la carne sarà diventata rosa e inizierà a formarsi uno strato di caramello, appiccicoso ma non duro. A quel punto, togliete il coperchio e decidete voi quando è il momento di spegnere: tenete conto che il caramello è la salsa di accompagnamento. Se poi volese fare qualcosa di più figo, una volta tolta la carne dalla pentola, filtrate il succo e aggiungete il succo e la scorza di mezza arancia non trattata e una spolverata di zenzero. Fate restingere e servite.
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