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Iguazú

17 Aprile 2013


Oggi niente ricetta.
Solo emozioni date da una delle 7 meraviglie naturali del mondo secondo la New Open World Corporation: le cascate di Iguazú. 
A nord dell’Argentina al confine con Brasile e Paraguay si trovano le imponenti cascate del rio Iguazú, racchiuse in uno stupendo e ben mantenuto parco nazionale.
Non amo i reportage di viaggi, ma l’emozione delle cascate mi ha riportato allo stesso infantile stupore di quando bambina ho visto le cascate del Nilo Azzurro in Etiopia, e in qualche modo dovevo trascriverlo in questo blog che é, tutto sommato, anche un diario.
L’energia, la forza dell’acqua, la bellezza del paesaggio, la selva subtropicale rigogliosa cambiano la percezione del mondo. 
Il paradiso esiste ed é qui, su questa terra.
Il parco nazionale é organizzato in modo efficientissimo, e un trenino conduce verso l’interno  nella selva a sentieri che portano nei punti piú panoramici per vedere le cascate.



Il primo punto é la Garganta del diavolo (la gola del diavolo), un salto d’acqua di 80 metri mozzafiato. 
Ci si avvicina lentamente, attraverso un percorso quasi bucolico nella selva


E poi appare: con la portata d’acqua piú grande del mondo l’acqua ribolle e spumeggia sino a bagnare e 

Il percorso segue verso le altre cascate:

E sempre attraverso la selva si arriva a vedere il resto delle cascate e l’isola di San Martin, che sembra quella dei pirati di Peter Pan secondo mia figlia.
E lí c’ é sempre l’arcobaleno
Poi ci si arrischia a una sferzante doccia sotto le acque della cascata, per provare quanto é assoluta la forza dell’acqua. Con quel barchino si va praticamente dentro la cascata.

(questa foto non é mia é presa da qui: avevo la macchina fotografica ben nascosta dall’acqua…)
E poi si ritorna sui nostri passi, piuttosto fradici in un cammino a ritroso  verso l’uscita dal parco. Con una gran voglia di tornare….. 
E la memoria ricorre la storia, e la storia la finzione e il ricordo di un bellissimo film che quando vidi, mai e poi mai,  avrei pensato e immaginato che sarei stata su quella spiaggetta sotto le cascate dove inzia il racconto di Mission…il destino, il fato, l’amore, la volontá di Dio….scegliete quello che vi é piú consono..
http://youtube.googleapis.com/v/3utUCouOUdo&source=uds
Tornando a piú prosaiche faccende, anche nella selva misionera si deve mangiare. 
Nel parco ci sono vari punto di ristoro che offrono fast food, che non consiste in hamburger e patatite ma bensí in ottime empanadas e, udite udite, ci sono anche prodotti confezionati senza glutine !! Questa sí é civiltá!

La gastronomia della zona si avvicina a quella del Paraguay e ovviamente é famosa per i pesci di fiume, come il surubí che é un pesce tipo siluro piuttosto brutto da vedere e che puó arrivare a pesare..udite udite 90 kg per quasi 2 metri di lunghezza, sdesso é una specia minacciata. Oppure il pacú che un pesce rotondo parente lontano  del piraña.
Ma quello che secondo me é il prodotto gastronomico piú buono della zona é il chipá, i panetti senza glutine, deliziosi, morbidi e saporiti. Mia figlia ne mangia 4 alla volta..



Vi lascio con questa delizia e un po’ di link…se vorreste ripetere l’esperienza, non si sa mai.

per stare veramente in Paradiso:



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