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Colazione da…..;-)

30 Ottobre 2013

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di Simonetta Nepi- Glu-fri

Quando ho pensato alla colazione argentina si pensa subito a qualcosa di veloce, un caffè latte un toast e via.

Poi ci ho riflettuto bene e le cose non stanno proprio così, perché la mattina in questo grande paese inizia con un rito particolare: la preparazione del mate.

In tantissime famiglie la prima cosa che si preparara la mattina è l’acqua per il mate, che si sorseggia poco a poco, a volte accompagnato da medias lunas, croissant, dolci o salati, oppure solo, prima della colazione vera e propia, ossia del caffè latte con la “tostada” , del toast con burro e marmellata o, ancora una volta, media lunas di vario tipo.

Che cosa è il mate? È la bevanda nazionale argentina e uruguaina, l’infuso della yerba mate, pianta spontanea della selva guaraní, ossia della zona a Nord dell’Argentina, sud del Brasile e Paraguay, dove si trovano anche quella meraviglia della cascate di Iguazú. Era bevuto dagli indios ed è stato adottato dai colonizzatori spagnoli, dopo un periodo di diffidenza, tanto che la coltivazione è stata sviluppata dai gesuiti che hanno “addomesticato” la pianta.

Quando i gesuiti furono espulsi da quei territori nel 1770 le piantagioni e i segreti della coltivazione andarono persi e rimase solo la produzione data dalla crescita spontanea, solo alla fine del XIX secolo, grazie all’interesse di botanici e paessaggisti , si recupera la tecnica di germinazione delle piante.

Come sempre dietro le abitudini alimentari c’e una lunga storia, e come spesso accade nelle questioni non solo di fede, ma anche culturali che hanno ha che vedere con l’Europa, dietro ci sono i gesuiti e il filo rosso della storia del mate arriva oggi sino a Roma con Francesco, gesuita, che come ogni buon argentino, beve mate.

Pope Francis meets with Argentinian President Cristina Fernandez de Kirchner

Francesco con la Presidente Cristina Kircher con il regalo ufficiale dello Stato Argentino al nuovo papa: un mate

La parola mate in realtà e data da quella piccola zucca che lo contiene, anche questa spontanea della selva: la Lagenaria vulgaris. La zucca viene svuotata e fatta seccare.

Per fare il mate si riempe la zucchetta con la yerba sino a 3/4, si copre l’apertura con la mano e si rovescia per far cadere il pulviscolo della yerba, poi si versa ‘acqua a scaldata a 80 gradi sino a che copra leggermente la yerba e poi si sorbisce con una speciale cannuccia filtro che si chiama bombilla infilata a 45 gradi dentro la yerba.

Man mano che l’acqua si consuma, se ne versa altra (si dice cebar el mate). La yerba si può zuccherare e automatizzare con scorze d’arancia, limone o menta.

Gli ammennicoli per preparare il mate sono importantissimi.

Il bollitore, detto pava (traduzione letterale: tacchina, data la forma tonda in basso e sottile in alto) deve avere un beccuccio sottile per versare con precisione l’acqua nel contenitore. Adesso quasi tutti versano l’acqua nel thermos che si mantiene a temperatura corretta per varie ore. Il mate è così diffuso nelle case argentine che le grandi multinazionali di elettrodomestici hanno introdotto bollitori elettrici che si possono programmare a temperatura mate.

yerba-mate1

Il mate vero e proprio debe essere “curado” se è fatto di zucca, servendo vari infusi e buttandoli via. Attualmente ci sono mate di tutti i tipi, foggie e materiali, persino di silicone e di design.

La bombilla, la cannucchia con il filtro, in genere è di metallo ed  è fatta in modo tale da non condurre calore sulle labbra e ha una base tondeggiante con filtro.

Colazione da.....&#x3B;-)

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