I coni di dulce de leche sono i parenti stretti degli alfajores, sono i cugini di primo grado.
Quando si ha assoluta necessità di qualcosa di infinitamente dolce e coccolante, ecco questi generosi dolcetti sono l’ideale. Non li saprei definire: non sono cioccolatini perchè hanno una base di pasta frolla, ma non sono neanche pasticcini perchè la quantità di cioccolato e ripieno di dulce de leche li rende quasi delle praline.
Anche questi dolcetti si trovano nei quioscos argentini insieme agli alfajores, e nelle pasticcerie, nelle panetterie: insomma ovunque, e sono loro i colpevoli della scoperta del cioccolato da parte di mia figlia.
La prima volta che siamo atterrati dalla fredda Milano a Buenos Aires con l’erede, lei aveva 13 mesi e un alimentazione fatta di papponi di verdure, senza zuccheri, e con un inserimento degli ingredienti a prova di allergeni. Ovviamente il cioccolato era il male e il dulce de leche era un concetto astratto.
Fatto sta che arrivammo stravolti e in condizioni pietose all’aereoporto di Buenos Aires, con questa bella bimba paffuta e felice, e noi genitori in uno stato veramente calamitoso.
Era stata, infatti, rispettata la regola per cui i bambini si ammalano di sicuro prima di viaggiare e la cucciola ci aveva fatto passare tutta la notte precedente al pronto soccorso, per scartare otiti e pesti varie, e la mattina della partenza, alle 7 eravamo tutti su un taxi con i nervi scoperti e tre bottiglie di antibiotico.
Dopo una sosta madrileña con imboccamento rapido del pappone ipervitaminico e fibroso, finalmente arrivammo al nostro aereo e ci rilassiamo. Avevamo tutti i confort: la culletta, il cinema, la bimba che ronfava 10 ore pacifica. Sembrava di stare in una spa. Sembrava, perchè poi arrivò l’atterraggio e con il rollio del carrello anche la bimba si svegliò felice e contenta e …bleah vomitò tutto il pappone sano e verduroso su mamma e papa, con un bel sorriso però.
Scendemmo dall’aereo che puzzavamo come due cani randagi, gli amici che ci erano venuti a prendere viaggiarono atutta birra con il finestrino spalancato sino a casa, sfidando un’alba freddina.
In compenso, dopo una bella doccia, ci ritrovammo con una ricca colazione con alfajores e conitos de dulce de leche e altre dolcezze. La bebé, sempre paffuta e sorridente, tutta boccoli da bambola, era il centro dell’attenzione e non faccio tempo a dire: ma, veramente, la pediatramihadettoche…che un conito era stato tolto dal suo involucro e messo in bocca alla piccola, che, dopo un primo sguardo indagatore, ha fatto la faccia beata dei cherubini con gli occhi illuminati di immenso.
E da quel giorno è diventata la “reina del chocolate”, la regina del cioccolato.
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CONI DI CIOCCOLATO SENZA GLUTINE
Tempo di riposo: 30 minuti
Tempo di cottura: 10-15 min
Difficoltà: media
Ingredienti
- 200 g di farina senza glutine per dolci (ho usato MIX C Schär)
- 100 g di burro freddo
- 50 g di zucchero di canna
- 1 uovo
- 1 cucchiaino di cacao in polvere*
- 1 pizzico di sale
- 500 g di cioccolato fondete al 60%*
- 500 g di dulce de leche (tipo repostero)
* senza glutine e/o contaminazione da glutine
Avete bisogno di:
- Tre ciotole grandi
- Un mattarello
- Una placca da forno
- Stampini rotondi di 3 cm
- Carta forno o foglio di silicone (facoltativo)
- Un sac a poche
- Un termometro per dolci
- Una pentola per il bagno maria
- Una forchetta
Preparazione:
Mescolate la farina con il cacao, il sale e lo zucchero.
Formare una corona con il mix e mettere al centro il burro tagliato a dadini e integrarlo con le dita alla farina sino a ottenere una composto sabbioso.
Unite nel centro l’uovo e continuate a impastare sino a ottenere un panetto compatto.
Far riposare in frigorifero per almeno 30 minuti.
Finito questo tempo, accendete il forno a 180 gradi.
Stendete la pasta con un matterello sino ad un altezza di qualche mm, non troppo sottile.
Con degli stampini tondi di 3-4 centimetri (meglio piccoli) ricavare dei biscotti.
Cuocere in forno caldo a 180 gradi per 10-15 minuti, sino a che siano leggermente dorati.
Fateli raffreddare.
Con un sac a poche formate un piccolo cono di dulce de leche su ogni biscotto, premere bene il dulce sino a coprire la base e poi tirate verso l’alto e spezzate il cono girando il beccuccio a 180 grandi, in modo da tagliare il dulce de leche.
Mettere i coni in frigorifero.
Preparate il cioccolato:
Tagliate 1/3 del cioccolato e metterlo da parte, il resto grattugiatelo e scioglietelo a bagno maria sino a che raggiunga i 50 gradi.
Attenzione che nessuna goccia d’ acqua o vapori entri a contatto con il cioccolato. Se avete il micro onde potete sciogliere il cioccolato con il micro onde: 1 minuto a potenza massima, poi controllate ogni 10 secondi.
Togliere la ciotola del cioccolato dal vapore e inserire il terzo che avevate messo da parte e mescolate sino a portare la temperatura a 27 gradi.
Eliminate il cioccolato che non si è sciolto e riportare la temperatura a 31 gradi.
A questo punto il cioccolato è pronto, temperato e può essere utilizzato.
Immergete i coni dalla parte del dulce de leche e poi girateli rapidamente con una forchetta, fateli scolare bene e poi adagiateli su carta forno o su un foglio di silicone.
Fateli raffreddare completamente.
Si conservano a temperatuta ambiente per 3-4 giorni avvolti in carta d’alluminio o carta forno e una settimana in frigo.
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NB:
Questa ricetta era stata pensata per la sfida di febbraio dell’MTC sul cioccolatino italiano più famoso: il Bacio, sfida bellissima proposta da Annarita autrice del bellissimo blog Il bosco di alici.
Ma, tra dire e fare c’ è di mezzo il mare, in questo caso, un oceano.
Nel blog Annarita spiega tutti i passi per ricreare questa piccola delizia e per temperare il cioccolato, e sono rimasta affascinata dall’abilità, anche quella di non sporcarsi per nulla, non vedrete neanche una macchietta nel suo bellissimo grembiule!
Così anche con ritardo le dedico questo post, e questi dolcetti che sono i baci argentini…
La raccomandazione è: andare a vedere il suo blog e tutte le meraviglie degli sfidanti.
Ah oggi è anche Gluten Free Friday che ha grosse novità in vista!
8 Comments
Mica scema la pupa…..altro che pappone di verdure…avrà pensato “siamo atterrati in paradiso”. Ti ringrazio per averci pensato anche dopo la fine della sfida, questa è una ricetta che mi segno e rifarò sicuramente. Mi fido dei bambini: Grazie ancora.
Credo di si….il paradiso in un boccone
MUORO!! che post divertente Simo! certo non sarà stato uno spasso per voi ai tempi, ma oggi magari ci ridi un po’ su con la paffuta bimba che sarà diventata una splendida signorina!! questi dolcetti devono essere uno svenimento di bontà!!! cazzarola che buoni! brava cara! un bacio
Si adesso è grande ma il conito piace ancora assaie…
Che avventura! Viaggare in aereo con i piccoli non è mai il massimo, ma poi crescono e via le pappone!
Deliiosi davvero questi parenti di alfajores
Io con mia figlia ho viaggiato sempre e lei era bravissima, tranne le famose regole..
Grazie Isabel
STREPITOSI…la nostra ricetta preferita di questo GFFD!!
Wow che onore!!