E queste animelle affiancate a pere caramellate che a loro volta si accompaganano a un olio al roquefort è la mia modesta invezione per il più originale MTC dells storia fino ad adesso
Faccio anche una premessa.
C´é un avvenimento che non dovrebbe succedere mai quando si é all’;estero e si é abituati a essere tanto connessi che sembra di stare dietro l’angolo: non dovrebbe mai cadere la connessione internet.
E invece é caduta…e mi ha fatto dannare per quasi tutto aprile. Perché se c´é una cosa surreale in questo mondo sono i rapporti con i call center e il servizio-disservizio clienti. Il teatro dell’assurdo é al confronto un esempio di razionalitá scientifica.
Insomma, alla fine, grazie a due tecnici simili al Robert de Niro di Brasil, non curanti della burocrazia e possessori di un minimo di logica sono venuti a vedere che diavolo succedeva alla mia linea interner e grazie a loro sono nuovamente ricollegata (e speriamo che regga..).
E cosí sono arrivata cosí anche questa volta ultimo minuto per partecipare al MTC di questo mese dedicato al quinto quarto proposto da Cristiana
Se fossi una brava foodie dovrei tessere le lodi del quinto quarto ecc ecc. Siccome non lo sono, dico che tutte ´ste frattaglie a vedersi fanno abbastanza schifo.
Qui in Argentina il gaucho le buttava via, sono stati gli immigranti affamati a usarle e nobilitarle, e sono tanto nobili che adesso sono la parte migliore e piú cara dell’interminable asado argentino.
Il quinto quarto a casa mia entrava con un rispetto e una dedizione estrema: da bambina sono stata nutrita con cervello fritto o lesso, mia nonna preparava degli stupendi crostini con i fegatini di pollo, la trippa era una specialitá e la coratella pasquale una gloria di famiglia. Ma, a parte il cervello e i crostini che ho amato immensamente, per il resto sono colpevole di un allontamento dalla tradizione: mia madre ha cercato di rifilarmi il fegato in tutti i modi , ma lo smascheravo sempre, la trippa mi faceva impressione, anche se sotto sotto ho sempre avuto la sensazione che fosse buonissima e la coratella assaggiata anni fa mi ha fatto dire: ;ma insomma non é mica male questa cosa…
Quando sono uscita dalla sfera familiare e il quinto quarto é scomparso dalla mia vita sino a che qualche anno fa, quando durante un asado mi hanno dato unostrano pezzo di carne biancastro che si chiamava molleja e non mi volevano dire cosa fosse.
Era un pezzo di carne perfettamente rosolato alla griglia, croccante fuori, morbidissimo dentro, soave delicato. una delizia, e alla fine ho chiesto insistendo: ma insomma cosa é? “Animelle, querida”.
E si! animelle di vitello, uno dei piatti piú buoni e degli ingredienti prediletti di un buon asador e di un buon chef da queste parti…gli piace vincere facile….
Per gli argentini le animelle sono il la che da l’avvio alla cerimonia dell’asado, ossia tutto viene cotto alla parrilla, alla griglia, insieme alla compagnia di: budellini, rognoni, sanguinacci, salsicce e provola e trippa, sono riuscita a mangiare anche le mammelle, ma decisamente il mio palato non ha gradito.
Sono propio le animelle quelle che propongo oggi in una ricetta semplicissima e veloce (forse no degna dell’ormai altissimo livello dell’MTC) chiedo venia, ma é piú forte di me: sono della teoria del massimo rendimento al minimo sforzo sin dall’asilo .
Giudicate voi se sono da archiviare nel file: “poco sforzo, molta porca figura”.
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Ingredienti per 4 persone
- 2 animelle di vitello (pulite e preparate dal macellaio) (circa 500-600 gr)
- 2 pere sode
- 2 limoni
- 1 foglia di alloro
- 1 cucchiaio di zucchero
- 1/2 bicchiere di vino bianco
- una noce di burro
- 100 gr di roquefort
- 200 ml di olio di oliva
- Sale e pepe
Eliminate l’eventuale grasso e la membrana esterna dalle animelle.
Trasferitele in una pentola con acqua fredda e con il succo di limone e il limone tagliato in quarti. Appena inizia a sobbollire cuocetele per 5 minuti, poi togliete dal fuoco e le lasciate raffreddare nell’acqua di cottura.
Mentre si cuociono le animelle, preparate l’olio al roquefort: in un un recipiente montate con l’aiuto di una frusta 50 gr di roquefort con l’olio cercando di ottenere un’emulsione, il risultato é una crema leggera, liscia e omogenea
Una volta fredde tagliare le animelle a fettine non troppo sottili.
Sbucciate le pere, eliminate il torsolo e tagliarle a fette, anche in questo caso non troppo sottili e spruzzatele con un po’ di succo di limone per non farle scurire.
In una padella a fuoco alto rosolate le animelle da entrambi i lati, salate e pepate e metete da parte.
Abbassate il fuoco al minimo e nella stessa padella fate sciogliere il burro e rosoltavi delicatamente le fettine di pera, spolverate con lo zucchero, appena sono leggermente rosolate e caramellare toglietele dalla padella e mettetele da parte.
Sfumate il fonfo di cottura con il vino bianco, alzando leggermente la fiamma con il vino bianco e mescolte, quando l’alcool é evaporato abbassate la fiamma e rimettete a scaldare le animelle e le pere e conditele con due o tre cucchiai di olio al roquefort.
Servite le animelle sopra la base di pere e il rimanente roquefort sbriciolato.
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Questa é la mia ricetta per l'MTC
1 Comment
That saves me. Thanks for being so senibsle!